Attività in sicurezza
Trappole Euristiche

LE TRAPPOLE EURISTICHE - da leggere con attenzione

La maggior parte degli incidenti in valanga, sono accaduti nonostante la preesistenza di diversi ovvi indizi di pericolosità locale elevata che le vittime non sono state in grado di riconoscere e capire o peggio ancora hanno ignorato per scelta.

L'addestramento consente di acquisire le conoscenze e le capacità necessarie per valutare la stabilità del manto nevoso e poter scegliere quindi il percorso con una minore esposizione al rischio.
Il solo addestramento però non è sufficiente senza una buona esperienza, ciò può condurre ad una falsa sensazione di sicurezza che quindi espone ad un maggior Rischio.

L'sperienza permette sia di memorizzare una serie di situazioni tipo che facilitano il processo decisionale alla luce delle conoscenze e delle capacità apprese durante l'addestramento, sia di acquisire l'abilità di imparare e di modificare comportamenti e pratica quotidiana in funzione del vissuto.
Una assidua frequentazione della montagna non comporta, necessariamente e automaticamente, l'accumulo di esperienza.
Infatti l'acquisizione della conoscenza attraverso l'esperienza non è un atto automatico, bensì richiede anni di interazione volontaria con l'ambiente (osservazione) e la capacità di analizzare criticamente e comparare gli eventi osservati.

La mancanza di esperienza conduce invece all'utilizzo delle trappole euristiche: le persone inesperte - anche a seguito di una abituale ma passiva frequentazione della montagna - non riusciranno a riconoscere i problemi importanti e a compararli con le opportune soluzioni, reagendo alla complessità del problema utilizzando lo status quo (cioè quello che ha già funzionato nel passato).

TIPOLOGIE DI FREQUENTATORE DELLA MONTAGNA INVERNALE
Ecco dunque una tabella riassuntiva che dovrebbe chiarire maglio le caratteristiche dei frequentatori della montagna invernale in base a determinate categorie. 

Nella pratica comune il processo decisionale ricorre al metodo euristico in cui le decisioni su eventi incerti vengono affidate a scorciatoie "logiche" basate su poche semplici regole o sulle esperienze precedenti che evitano lo sforzo analitico permettendo di scegliere, rapidamente, tra opzioni contrastanti/concorrenti.
Il metodo è governato dalle percezioni talora errate, dalle attitudini e dai desideri con cui vengono inconsciamente selezionate e filtrate conoscenze ed informazioni.
La decisione di norma è funzione di due criteri;

  • la soluzione che ha già funzionato in passato 
  • quella con cui siamo più familiari
Il seguire trappole euristiche conduce a:

  • sottoutilizzazione delle informazioni acquisite e incapacità di differenziare tra le probabilità
  • eccessiva attenzione ai segnali emozionali/affettivi
  • distorsione da stress, disagio mentale o fisico
  • eccessiva fiducia sulle convenzioni o "norme" sociali
  • tendenza a preferire lo status quo
  • incapacità nell'apprendere

La cultura della prevenzione ha fatto grandi progressi. 
Tuttavia rimane una significativa percentuale di "inesperti" e "principianti" che, pur avendo seguito con profitto i corsi, non sembrano riuscire ad imparare dalle proprie esperienze.

Come in tutti i processi cognitivi ciò che più conta, quindi, è la volontarietà dell'atto di apprendere e la capacità di rielaborazione critica dell'esperienza vissuta cui deve seguire il tentativo di applicazione della conoscenza appresa al fine di acquisire, in un ciclo teoricamente infinito, nuova esperienza

Nella sostanza l'esperto acquisisce nuova conoscenza attraverso l'esperienza mentre l'inesperto apprende, principalmente, attraverso l'addestramento ma non riesce o non vuole applicare tali nozioni all'esperienza.

L'attività formativa, oltre a dare notevole risalto ad aspetti tecnici o scientifici dovrebbe focalizzarsi ad insegnare agli allievi come contestualizzare fatti, principi e regole.

Gli allievi non devono apprendere a pensare come esperti ma ad imparare come esperti.